E qual aita spero

Autore: Tronsarelli, Ottavio

A Filli, ch'aveva la vesta tessuta a onde

E qual aita spero,
se, qual mare novello,
porti, o Fillide amata,
vesta d'onde fregiata?
Deh cangia, o cor rubello, 5
almen, qual mare altero,
l'onde del tuo pensiero.
Ma ben a gli occhi miei
e mare, et onda sei;
poiché con strano vanto 10
t'è mar la tua beltate, onda il mio pianto.

Descrizione

Oggetto della poesia è la bella Fillide, la donna amata dal poeta, introdotta con un gioco metaforico a partire dalla veste "fregiata d'onde" (ossia con un fregio ondeggiante, o ondulata) che indossa. La donna è paragonata al mare (vv. 2 e 9), in cui il poeta è destinato a naufragare. Egli si augura almeno che, come le onde del mare, così cambino direzione anche le onde dei suoi pensieri (e che dunque ella diventi benigna nei confronti del poeta, v. 7). Il madrigale si conclude con altri paragoni: la donna è insieme mare e onda, perché mare è la sua bellezza, onda il pianto dell'innamorato infelice (v. 11).


Opera d'arte

Collegamento congetturale

Si collega per via congetturale un ritratto di Bartolomeo Veneto nel quale la donna effigiata indossa un abito simile a quello del componimento


Libro
Tronsarelli, Rime 1627
Tronsarelli, Ottavio, Rime, In Roma per Francesco Corbelletti l'Anno. M.D.C.XXVII. Lucas Cia. F.
Sezione
Madrigali di Ottavio Tronsarelli. Parte seconda.
Pagina
p. 160
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Metro
madrigale (11 versi)
Schema
abccbaaddeE

Categorie
descrizione manufatto
Soggetti
Fillide; bellezza; lacrime; mare; onde; pensiero; pianto; veste; veste fregiata di onde

Responsabilità della scheda: Martina Milione, Clizia Carminati | Ultima modifica: 3 maggio 2024