Genere:
scultura
Stato:
esistente
Luogo di creazione:
Firenze
Data:
1579-1582
Descrizione:
La scultura raffigura un giovane romano che stringe con forza la Sabina, in un abbraccio vorticoso che eleva le figure verso l'alto. In basso un uomo più anziano, il padre della donna, assiste con terrore al rapimento. Giambologna vi lavorò a partire dagli ultimi anni Settanta del Cinquecento, quando, dopo essere entrato nelle grazie di Francesco I, si trovava al servizio della famigia Medici in qualità di scultore ufficiale. Non si hanno notizie certe sulla sua committenza, né sono documentati i progressi della lavorazione, è anzi molto probabile che Giambologna non avesse idea nemmeno della destinazione finale della scultura quando vi mise mano; ma l'opera piacque al granduca al punto che volle collocarla nella Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria, dove venne trasferita il 28 agosto del 1582 e dove si trova tutt'ora. Il "Ratto" rimase protetto da una barriera fino al 14 gennaio del 1583, quando, solo dopo la lucidatura finale, venne esposta al pubblico. L'eccellente resa del movimento della "figura serpentinata" di Giambologna non viene tuttavia valorizzata al meglio dalla posizione nella Loggia, che non permette di girare attorno alla statua e di osservarla liberamente da ogni lato. Alle Gallerie dell'Accademia di Firenze se ne conserva un raro modello preparatorio in terracruda a grandezza naturale.
Descrizione fisica:
marmo, 4,10 m (h)
Collocazione:
  • Firenze, Loggia dei Lanzi, piazza della Signoria [odierna]

Testi collegati (31)


Bibliografia

  • Giambologna. Il "Ratto delle Sabine" e il suo restauro, Bracci, Susanna; Brunori, Lia, Livorno-Firenze, Sillabe-Galleria dell'Accademia, 2016 (Il luogo del David, 5)
    (pp. 18-44)
  • Giambologna. Gli dei, gli eroi. Genesi e fortuna di uno stile europeo nella scultura, Paolozzi Strozzi, Beatrice; Zikos, Dimitrios, Firenze, Giunti, 2006
    (pp. 33-37)

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Responsabilità della scheda: Gian Maria Di Cristofaro, Beatrice Tomei | Ultima modifica: 16 marzo 2024