Benché rassembri l'oro

Autore: Bruni, Antonio

Imagine del serenissimo Principe Cardinal di Savoia in una medaglia d'oro

Benché rassembri l'oro
aborto de la terra,
e sol si volga al ciel cinto d'alloro
Maurizio il grande eroe, dal Ciel gradito,
a ragione è su l'oro egli scolpito: 5
perché i nembi talora
sparge d'oro a la Dora.

Descrizione

Il poeta riflette sul ritratto di Maurizio di Savoia che è in una medaglia d'oro, ricavandone un concetto arguto: anche se l'oro di cui è costituito è un metallo vile (nato nel seno della terra) mentre l'immagine raffigurata è rivolta verso il cielo e incoronata d'alloro (una contraddizione apparente tra attaccamento alle cose terrene e aspirazione alle virtù celesti), ciò è spiegabile con la magnanimità del principe cardinale, che fa piovere talvolta ricchezze sul popolo torinese, indicato per metonimia con il nome del fiume Dora (per un bisticcio con 'd'oro').


Opera d'arte

Collegamento congetturale

Si collega al componimento un busto-ritratto di Maurizio di Savoia realizzato da Duquesnoy due anni dopo la pubblicazione della raccolta poetica di Bruni.


Libro
Bruni, Veneri 1633
Bruni, Antonio, Le Veneri poesie, In Roma, appresso Giacomo Mascardi, MDCXXXIII.
Sezione
Delle Veneri la Terrena, poesie.
Pagina
p. 254
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Metro
madrigale (7 versi)
Schema
abACCdd

Categorie
ritratti; storia medioevale e moderna
Soggetti
Dora; Maurizio di Savoia; alloro; cielo; oro; scolpire

Nomi collegati

Responsabilità della scheda: Alice Cingolani, Sergio Taddei | Ultima modifica: 22 maggio 2024