O qual leggiadra pompa
Autore: Bruni, Antonio
Abito azzurro di bella donna. Idillio
O qual leggiadra pompa,
o qual vago spettacolo amoroso
rappresenti cortese,
o bella dea de' cori, a queste luci,
col ceruleo del manto! 5
Credei, lasso, credei,
che sol de' tuoi begli occhi
fosse proprio ornamento un fregio azzurro;
ma pur cinge e ricopre
le tue membra di latte, 10
assai più bianco e puro
del bel latteo sentier, cerulea veste,
ch'è divisa celeste.
Forse azzurro si crede
il tuo serico arnese; 15
perché, mentre io vagheggio
te co' begli occhi tuoi, ne' cui be' giri
io me stesso trasformo,
s'ogn'altra luce è di mirarti indegna
e de' begli occhi tuoi 20
è ceruleo il color, ceruleo ancora
il manto de le membra
a me quinci rassembra?
Ah no; ben in sé stessa
è cerulea la gonna. 25
Ma s'è la gonna azzurra, or chi la sparse
di sì fino colore?
Forse il siro ingegnoso
ne' fonti orientali,
ch'han piena di zaffiri emoli al cielo, 30
per superbia l'immerse?
Forse il color le diede
l'Iride ambiziosa,
che mirandosi espressa
su l'arco di due ciglia, 35
e vagheggiando insieme
e di porpora e d'oro
i colori nativi
ne l'aureo crin, ne le purpuree labra,
il suo ceruleo ancora 40
di vagheggiar già volle il nobil vanto
ne l'azzurro del manto?
O pur Giunon l'asperse
del ceruleo de l'aria amica e pura?
O pur, perché le fila 45
d'abito sì gentile
avea Pallade istessa
forse di propria man nel cielo inteste,
ne' più tranquilli mari
d'un bel tremolo azzurro 50
coloriti et adorni,
con lussuria de' lini,
la dea d'amor l'intinse?
Perché ben si devea
al prezioso stame 55
di cui cingi il bel fianco,
o tu, ch'in te pomposa altrui dimostri
Palla nel senno e Citerea nel viso,
il magistero e l'opra
di Ciprigna e di Palla, 60
ch'è deità gemella,
con la più saggia dea la dea più bella.
O pur già coloriro
l'ignude abitatrici
de l'acidalio fiume 65
ne' gorghi di zaffiri,
che son pompe a le stelle e fregio al cielo
il prezioso velo?
Ma perché sol d'azzurro
pomposamente adorna 70
fai de le tue bellezze altera mostra?
Forse perch'altri vegga
che, se 'l sol nasce e muore,
e gli è ceruleo il mar, cuna e sepolcro
ne l'orto e ne l'occaso, 75
tu nel meriggio appunto
e de le tue bellezze e del mio foco,
vago sole d'amore,
spieghi azzurro colore?
O del ceruleo manto insuperbisci, 80
perché quindi contempli,
anima innamorata,
de le labra i coralli,
tesorieri di perle?
O vuoi ch'altri argomenti 85
da l'azzurra divisa
del tuo rigido core
lo scoglio impenetrabile et alpestre?
O col tremolo azzurro,
mentre pur sempre infido 90
è 'l ceruleo de l'onde,
minacci a mille amanti
le tempeste de' pianti!
Ma provi alpestre e duro
altro vago il tuo core, altri da gli occhi 95
in van sparga doglioso
di lacrime amarissimi torrenti:
purché sempre sereno
fra l'azzurro del manto
giri cortese a me l'arco del ciglio, 100
che sembra arco di pace;
purché in amor costante
sia pur l'anima tua,
onde scoglio ella sembri,
poiché con suo trionfo Amor la vede 105
fatta scoglio di fede?
O bellissima ninfa,
deh, perché tu non vesti
un prezioso drappo
in cui d'or la materia, 110
e di stelle gemmata,
e di gemme stellata,
d'ingegnoso lavor s'abbagli a i lumi?
Forse perché non vuoi
degli amanti che sdegni 115
mirar gli atri pallori
nel pallore degli ori?
Perché dunque non cingi
nobile arnese il cui color figuri
degli smeraldi il verde? 120
Forse perché desii ch'altri s'avvegga
che sperar tu non puoi
la beltà che possiedi,
la corona che godi
col pargoletto arciero 125
ne l'amoroso impero?
Perché almen non dispieghi
tenebroso ma chiaro
il manto, in cui de l'ebeno etiopo
si vagheggiano i lussi, 130
perché in mezzo a quell'ombre
lussureggin le nevi,
perché tra quegli orrori
de' tuoi begli occhi il sol vie più risplenda?
Forse perché non curi, 135
messaggiera di vita,
fabra vital del fato e de la sorte,
cinger spoglia di morte?
O de' color più spiritosi e vaghi
leggiadrissimo azzurro, 140
a te l'ostro s'inchina; al bel cilestro,
ch'è fregio in te d'amore,
cede il latte il candor, le nevi il giglio.
Vestan sì bel colore
le Grazie amorosette, 145
se fia loro permesso
vestir le membra ignude.
Di color sì ridente
tinga la benda Amor, color sì puro
orni a gli omeri suoi le penne d'oro. 150
E tu concedi ancora
ch'io, de le tue bellezze
qual già fido idolatra
or canoro scrittore,
mentre scrivo i tuoi pregi, 155
perch'emular io possa
de' begli occhi adorati il vivo azzurro,
l'azzurro de la gonna,
di ceruleo color tinga gl'inchiostri,
con invidia degli ori, onta degli ostri. 160
Descrizione
Il poeta celebra l’abito azzurro indossato da una bella donna. Dapprima crede che sia di quel colore per l’abbaglio creato dagli occhi azzurri della donna. Poi, riconosciuto come proprio il colore dell’abito, si chiede da dove può essere arrivato un azzurro così intenso: forse dagli stessi dei? Iride, Giunone, Venere, le Grazie, tutte concorrono a fornire un dettaglio che possa adeguarsi alla donna elogiata. Si interroga anche sul perché la donna abbia scelto proprio quel colore: forse per fare disperare i contendenti, tra i quali spera di non finire il poeta, che gode del favore degli sguardi della donna. Celebrato l’azzurro su altri colori, come l’oro, il nero, il verde, il poeta si dice fortunato di poter descrivere un’apparenza così celestiale attraverso il colore del suo vestito che richiama il colore degli occhi.
Opera d'arte
Collegamento congetturale
-
Ritratto di Anne Carey, poi contessa di Cranbrassil, in abito azzurroAutore: Van Dyck, AntoonGenere: pittura
Si collega congetturalmente questo ritratto a figura intera di Van Dyck (nobildonna in abito azzurro di seta cangiante)
- Libro
-
Bruni, Veneri 1633
Bruni, Antonio, Le Veneri poesie, In Roma, appresso Giacomo Mascardi, MDCXXXIII.
- Sezione
- Delle Veneri la Terrena, poesie.
- Pagina
- pp. 259-263
- Vai al testo originale
- Metro
- settenari ed endecasillabi liberamente rimati (160 versi)
- Note metriche
- Dodici lasse di endecasillabi e settenari sciolti, tranne gli ultimi due versi di ognuna, sempre in rima baciata.
- Categorie
- descrizione manufatto; miti pagani
- Soggetti
- Giunone; Grazie; Iride; Venere; adorno; azzurro; bianco; ceruleo; cilestro; colorato; colore; divisa; drappo; fila; fregio; gonna; ingegnoso; intessere; lavoro; manto; mare; nero; occhi; ornamento; oro; pompa; porpora; scrittore; serico; spettacolo; stame; tingere; tremolo; velo; verde; veste; zaffiro