Mirto, che sparso di pallor languente
Autore: Tronsarelli, Ottavio
Per un orologio di mortella
Mirto, che sparso di pallor languente
partisce in ore il luminoso giorno,
con dritto stilo di fresch'erbe adorno
segna la torta via del Sole ardente. 4
Corra a l'Occaso il giorno o a l'Oriente,
la partita egli annunzia od il ritorno;
i moti scopre del divin soggiorno,
e con muta favella il ver non mente. 8
L'arido nostro nel suo verde mostra,
e insegna con lo stral che 'l tempo addita
il rapido fuggir de l'età nostra. 11
Ne l'ombre sue gli umani orrori imita,
ed il pallor altrui nel suo dimostra
che more a par de l'erbe anco la vita. 14
Descrizione
Tronsarelli intitola la sua poesia a un orologio di "mortella", cioè fatto di mirto. La descrizione delle qualità della pianta è occasione per riflettere metaforicamente sullo scorrere del tempo: nelle quartine lo stelo del mirto è descritto come una lancetta che segna le ore del giorno e che indica fedelmente i moti del sole (alba e tramonto); nelle terzine tale lancetta (lo “strale") di questo orologio naturale viene detta additare il fuggire del tempo, e l'impallidire del verde della pianta diviene metafora della morte (vv. 13-14).
Opera d'arte
Collegamento congetturale
Si collega al componimento una celebre "Vanitas" di Philippe de Champagne, nella quale il processo di appassimento della pianta è accostato ad un reale strumento di misurazione del tempo quale allusione simbolica alla caducità della vita
- Libro
-
Tronsarelli, Rime 1627
Tronsarelli, Ottavio, Rime, In Roma per Francesco Corbelletti l'Anno. M.D.C.XXVII. Lucas Cia. F.
- Sezione
- Sonetti di Ottavio Tronsarelli. Parte prima.
- Pagina
- p. 108
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- Metro
- sonetto
- Schema
- ABBA ABBA CDC DCD
- Categorie
- descrizione manufatto; soggetti naturali
- Soggetti
- erbe; mirto; morte; mortella; ombra; orologio; pallore; scorrere del tempo; tempo; verde; vita